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Musica Antica in Sant’Egidio

Domenica 13 ottobre 2024 ore 11.00 
Chiesa di Sant’Egidio in Santa Maria Nuova 
Ospedale di Santa Maria Nuova, Firenze

Concerto a cura del Centro di Musica Antica del Conservatorio Cherubini, in collaborazione con Fondazione Santa Maria Nuova ETS  in occasione della Terza Giornata Nazionale degli Ospedali Storici Italiani, organizzata da ACOSI – Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani insieme alle varie realtà che, come la Fondazione Santa Maria Nuova ETS, valorizzano questo patrimonio storico-artistico ancora troppo poco conosciuto, organizzando in tutta Italia visite guidate.
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Claudio Monteverdi (1567-1643) “Salve Regina”

Tarquinio Merula (1595-1665) “Canzonetta spirituale sopra la  Nanna”

François Couperin (1668 – 1733) Neuviéme concert intitulé Ritratto dell’Amore. Les goûts-réünis, ou Nouveaux concerts (Paris 1724)
– Le je-ne-scay-quoy. Gayement [1]
La douceur (Amoureusement. Loure)

Stefano Landi (1587-1639) “Augellin che’l tuo amor”

François Couperin (1668 – 1733). L’Apothéose de Lully (1725), Concert instrumental sous le titre d’Apothéose composé à la mémoire Immortelle de l’incomparable Monsieur de Lully. Trio-sonate
– Plaintes [des auteurs-contemporaines de Lulli]: pour des flutes ou des violons très adulcis /
/ Lamentele da parte degli autori contemporanei di Lulli: per flauti o violini molto dolci.
– La Paix du Parnasse faite aux Conditions, sur la Remontrance des Muses françoises, que lorqu’on y parleroit leur langue, on diroit dorénavant Sonade, Cantade, ainsi qu’on prononce, ballade, sérénade, etc./
/ La pace del Parnaso fu stipulata a condizione, dietro rimostranza delle Muse francesi, che quando vi si parlasse la loro lingua, d’ora in poi direbbero sonade, cantade, come loro pronunciano, ballade, serenade, ecc. sonata a tre.

Giulio Caccini (1551-1618) “Amarilli mia bella” 

Giovanni Antonio Pandolfi Mealli (1624-c.1687). Sonata “La Cesta” (dedicata a Pietro Antonio Cesti – maestro di cappella a Innsbruck fino al 1665).

Marco Marazzoli  (1602-1662) “Dal cielo cader vid’io due stelle”

François Couperin (1668-1733). Pièces de clavecin, Livre 3 (1722). Quatorzième Ordre (XIV)/Suite in D major & D minor (trasposto a Sol maggiore)
Le Rossignol-En-Amour e Double du Rossignol.[2]

Giulio Caccini (1551-1618) “Amor io parto” 

François Couperin (1668 – 1733). Le Parnasse, ou l’apothéose de Corelli (1726) – Grande Sonade en Trio.
– Corelli, au pied du Parnasse, prie les Muses de le recevoir parmi elles//Corelli, ai piedi del Parnaso, chiede alle Muse di riceverlo tra loro.
– Corelli, après son enthousiasme (après avoir bu les eaux de l’Hypocrène), s’endort, et sa troupe joue le sommeil suivant très doux.//Corelli, dopo il suo entusiasmo (dopo bere acque dell’Ipocrene), si addormenta, e la sua troupe suona molto dolcemente il sonno successivo.

Ciaconna di Jacques Hotteterre/ Michel Lambert/ Jean-Baptiste Drouart de Bousset[3] “Goutons un doux repos” o “Pourquoy, doux rossignol”.

Giulio Caccini (1551-1618) “Dolcissimo sospiro” 

Diego Ortiz (1510, Toledo, Spagna – 1576, Napoli) Recercada segunda sobre tenores italianos da “Trattado de Glosas” (1553)

 


[1] La frase francese je ne sais quoi significa letteralmente “non so cosa”. È usato per descrivere qualcosa che non può essere facilmente descritto con le parole. Si riferisce a qualcosa che non puoi definire: qualcosa di buono, speciale. È stato tradotto come “non so cosa”, “qualcosa di speciale” o “quel certo qualcosa”. Ci sono prove di utilizzo nel 13 ° secolo. Entro il 16, je ne sais quoi aveva trovato sia la sua struttura che la sua connotazione moderna.
Loure è una giga lenta francese barocca.

[2] François Couperin: “Lentement et tres tendrement, quoy que mesure… Il ne faut pas S’attacher trop précisement à la Mesure dans le Double cy-dessus. Il faut tout sacrifier au goût, – à la propreté des Passages, et à bien attendrir les Accens Marqués par des pincés. Ce Rossignol reüssit sur la flute Traversiere on ne peut pas mieux: quand il est bien joüé” = François Couperin: “Lentamente e con molta tenerezza, qualunque sia la misura… Non dobbiamo concentrarci troppo precisamente sulla misura nel Double in voce superiore. Dobbiamo sacrificare tutto al gusto, alla pulizia dei passaggi e all’intenerimento adeguato degli accenti contrassegnati con pizzichi. Questo Rossignol riesce nel flauto traverso, non potrebbe essere migliore: quando è suonato bene”

[3]Jacques Hotteterre (Airs et brunettes a deux et trois dessus pour les flutes traversieres. c.1721): Goutons un doux repos/ Godiamoci un dolce riposo. Air de Monsieur {Michel} Lambert {1610 – 1696}:
Goûtons un doux repos, cessons d’aymer Sylvie
Son empire est trop rude, il faut s’en dégager.
Mais une si juste envie, 
Trouble en secret mon cœur loin de le soulager,
Et quand j’aurois la force de changer, 
Que deviendrois-je, hélas! le reste de ma vie ?

// Godiamoci un dolce riposo, smettiamo di amare Sylvie
Il suo impero è troppo duro, dobbiamo liberarcene.
Ma un desiderio così giusto,
Turba segretamente il mio cuore, lungi dal dargli sollievo,
E quando avrò la forza di cambiare,
Che ne sarebbe di me, ahimè! il resto della mia vita ?

Jean-Baptiste Drouart de Bousset (1662-1725) “Pourquoy, doux Rossignol” From XIVme Livre d’Airs sérieux et à boire par Monsieur Bousset pour les mois de juillet, aoust et septembre. Publication: A Paris: chez Christophe Ballard, 1695-97, 1698.
Pourquoy, doux rossignol, dans ce sombre sejour 
Me’veillez vous avants l’Aurore? 
Venez vous à mon coeur annoncer le retour 
Du charmant objet que j’adore? 
Pourquoy, doux rossignol, dans ce sombre sejour 
Me’veillez vous avant l’Aurore? 
Mais si Climeine, à mon amour trop insensible encore, 
Abandonne mon coeur au feu qui le devore; 
Pourquoy, doux rossignol, dans ce sombre sejour 
Me’veillez-vous avant l’Aurore?

//Perché, dolce usignolo, in questa oscura dimora
Mi svegli prima dell’alba?
Vieni nel mio cuore per annunciare il ritorno
Dell’oggetto affascinante che adoro?
Perché, dolce usignolo, in questa oscura dimora
Mi svegli prima dell’alba?
Ma se Climeine, al mio amore ancora troppo insensibile,
Abbandona il mio cuore al fuoco che lo divora;
Perché, dolce usignolo, in questa oscura dimora
Ti svegli prima dell’alba?


INGRESSO LIBERO

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