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Giornata della Memoria al Cherubini

Comunicato Stampa, 29 gennaio 2025

Al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, significativa e partecipata “Giornata della Memoria” con la grande musica per non dimenticare
Sala Buonumore al completo con la felice collaborazione tra Istituzioni cittadine per riflettere e commemorare. Il reading “Voci dalla notte”, e l’esperienza e il messaggio forte del progetto M.A.M. – Musica Arte Memoria

 

FIRENZE – È stata una “Giornata della Memoria” davvero significativa, emozionante e molto partecipata, quella organizzata nella Sala Buonumore Pietro Grossi del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, in collaborazione con ISIA Firenze, la Prefettura, il Comune e l’Università di Firenze. L’evento si inserisce in una strategia più ampia di internazionalizzazione, attraverso la quale il Conservatorio si conferma non solo come un centro di eccellenza artistica e musicale, ma anche come un laboratorio innovativo di dialogo e riflessione sui grandi temi contemporanei. Come sottolineato dalla presidente Rosa Maria Di Giorgi e dal direttore Giovanni Pucciarmati, questa visione si colloca nella tradizione storica di Firenze, città in cui la cultura è stata e continua a essere il cuore pulsante della comunità e una finestra aperta sul mondo.

Aperta dai saluti di Rosa Maria Di Giorgi (Presidente di Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze e di ISIA Design Firenze), Laura Sparavigna (Assessore al Comune di Firenze), Alessandra Petrucci (Rettrice Università degli Studi di Firenze), Gadi Piperno (Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Firenze), Dennis del Sala (Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti), Francesca Ferrandino (Prefetto di Firenze), Giovanni Pucciarmati (Direttore del “Cherubini”) e Silvia Masetti (Vicedirettore di ISIA Firenze) ha registrato la presenza delle più importanti autorità civili, militari e religiose, tra cui quelle dei rappresentanti della governance dell’Ateneo fiorentino e del personale docente e tecnico amministrativo, di rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito, e naturalmente, di tanti musicisti e artisti attivi nel capoluogo toscano.

Ad accogliere e a guidare in profondità l’ascolto del pubblico lungo l’intera e avvincente mattinata, la puntuale conduzione di Giorgio Albiani, docente di chitarra e delegato all’Internazionalizzazione del “Cherubini” e soprattutto ideatore del progetto M.A.M. – Musica Arte Memoria. A seguire il reading “Voci dalla notte”, commovente lettura degli scritti di professori e alunni ebrei allontanati dall’Ateneo fiorentino in conseguenza all’entrata in vigore delle leggi razziali. La performance è stata messa in scena da “Binario di Scambio”, compagnia teatrale universitaria con Eleonora Famà, Flavia Mazzoni, Tommaso Scali, Alessandro Zurlo. Al violino Gabriele Centorbi, con la ricerca ed elaborazione drammaturgica a cura di Manila Soffici, il video di Giulia Francesca Pagano e la regia di Stefania Stefanin.

Molto apprezzato e coinvolgente il video-documentario M.A.M. 2.0 – Musica Arte Memoria sul progetto culturale internazionale, frutto della collaborazione interdisciplinare con ISIA Firenze, che ha previsto la creazione dell’ensemble giovanile italo-tedesco “M.A.M. Orchestra” costituito da 30 elementi, simbolo di condivisione e collaborazione e protagonista di un innovativo percorso europeo di internazionalizzazione del Conservatorio di Firenze e dell’Associazione Culturale DIMA di Arezzo per dare voce e risalto alla Memoria di un doloroso capitolo di storia (l’eccidio di Civitella, San Pancrazio e Cornia) promuovendo nel contempo valori di unità e solidarietà. Come primo atto, il gruppo strumentale si è esibito lo scorso giugno in occasione dell’ottantesimo anniversario della strage nazifascista del 29 giugno 1944, che portò alla tragica perdita di 244 vite umane nelle località di Civitella in Val di Chiana, San Pancrazio e Cornia (Arezzo), prevedendo poi un fitto corollario di concerti, seminari, incontri, laboratori, residenze artistiche, mostre d’arte e, appunto, la costituzione di un’orchestra che suona (e risuona) di pace e fratellanza universale. Con il sostegno prezioso e significativo dell’Ambasciata Tedesca a Roma oltre ai patrocini dei Comuni di Civitella in Val di Chiana e Bucine, e la collaborazione del Centro Interculturale “Don G. Torelli” gestito dall’Associazione culturale DIMA di Arezzo e del Museo della Memoria di Civitella in Val di Chiana, ha ricevuto anche il patrocinio e il sostegno da parte della Regione Toscana. Tra le iniziative previste la composizione di due opere prime mondiali, scritte per l’occasione: “Le ombre lunghe della Memoria” di Germano Mazzocchetti, noto compositore italiano e “The Garden of Roses” di Stanislav Rosenberg, compositore ucraino-tedesco e che sono state eseguite dalla “M.A.M. Orchestra” diretta da Sebastiano De Salvo.

Il progetto ha visto il coinvolgimento di numerose istituzioni che hanno collaborato con il Conservatorio di Firenze, contribuendo a un programma musicale ricco e variegato. Tra i partner principali, il Liceo Musicale “Alberti-Dante” di Firenze, il Liceo Musicale “F. Petrarca” di Arezzo, l’Associazione Culturale DIMA di Arezzo, oltre al supporto dell’Ensemble Ricercare, della Florence Guitar Symphonietta e degli allievi della classe di musica da camera del Conservatorio fiorentino.

Il programma musicale ha offerto una panoramica ricca e variegata delle possibilità espressive del repertorio classico e contemporaneo. L’esibizione si è aperta con Melancholy da Platero y yo op. 190 di Mario Castelnuovo-Tedesco, compositore fiorentino che trovò rifugio negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali, eseguito con grande sensibilità da Mathieu Gaglio alla chitarra. Sono seguiti l’Allegro vivace dalla Sonata in si bemolle maggiore op. 45 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, interpretato da Carmen Dami al violoncello e Lorenzo Del Cucina al pianoforte, e la Premiere Arabesque di Claude Debussy, affidata all’elegante interpretazione di Giulia Genoese al pianoforte. Il Praeludium dal Ludus Tonalis di Paul Hindemith ha portato introspezione e rigore, eseguito da Mariana Khavko al pianoforte, mentre il Molto allegro dalla Sonata in do minore K457 di Wolfgang Amadeus Mozart ha brillato nell’interpretazione energica di Alessandro Giatti al pianoforte. L’Allegro dal Quintetto per clarinetto e archi in Si minore op. 115 di Johannes Brahms ha visto un’intensa esecuzione di Matilde Michielin al clarinetto, con Emma Pancini e Pavlos Misirlis ai violini, Matilde Fubiani alla viola ed Elena Zenere al violoncello. La Hebrew Melody di Joseph Achron ha aggiunto un momento di struggente intensità, eseguita dalla Florence Guitar Symphonietta.
La mattinata si è conclusa con la Canzone Arrabbiata di Nino Rota, nell’arrangiamento di Giorgio Albiani, che ha visto una performance corale di chitarre e archi accompagnati dalle percussioni, regalando un’esecuzione coinvolgente e piena di speranza.

Questo intenso programma, frutto di una fattiva collaborazione tra istituzioni, ha celebrato il talento e l’impegno artistico, dimostrando il valore del lavoro sinergico nella promozione della cultura musicale del dialogo e della pace.

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