Sabato 3 dicembre 2022
Sala del Buonumore Pietro Grossi
Arnaldo BONAVENTURA (1862-1952)
Musicologo, divulgatore e molto altro
Giornata di studi nel 160esimo della nascita e 70esimo della morte
ORE 9.30
Saluto e apertura dei lavori
Giovanni Pucciarmati, Direttore del Conservatorio Cherubini
ORE 9.45 Relazioni:
Liana Elda Funaro Cinque generazioni di Bonaventura: una storia italiana
Paola Gibbin Arnaldo Bonaventura bibliotecario «insigne»
David Speranzi, Caterina Guiducci Il carteggio Bonaventura in BNCF. Un progetto di ordinamento e schedatura
ORE 11.00 Coffee break
ORE 11.30 Relazioni
Thomas Persico Dante e il Due-Trecento negli studi di Arnaldo Bonaventura
Guglielmo Pianigiani Tra letteratura e musica: estetica pragmatica e piacere dei sensi
Jesse Rosenberg «Nepta» di Mary Rosselli Nissim, un’opera su libretto di Arnaldo Bonaventura
ORE 12.30 Discussione
ORE 13.00 Pausa
ORE 14.30 Relazioni:
Gregorio Moppi Bonaventura critico de «La Nazione»
Natacha Fabbri Nel nome del figlio. Bonaventura e la riscoperta di Vincenzo Galilei
Michelangelo Gabbrielli La polifonia e la musica del Cinque e del primo Seicento nella riflessione di Arnaldo Bonaventura
ORE 15.45 Pausa
ORE 16.00 Relazioni:
Simone Bensi Bonaventura e il violinismo italiano fine ‘800 e primo ‘900
Roberto Becheri «La musica dell’avvenire e l’avvenire della musica»
ORE 16.45 Discussione e comunicazioni finali
Arnaldo Bonaventura (Livorno, 28 luglio 1862 – Firenze, 7 ottobre 1952) fu figura di primo piano nella vita culturale fiorentina del primo trentennio del ‘900, amico dei più noti letterati e musicisti della sua epoca. Violinista dilettante, si laureò in legge all’Università di Pisa ma si dedicò esclusivamente a studi letterari e musicologici. Dapprima sottobibliotecario della Nazionale di Firenze, passò poi alla Biblioteca del Conservatorio Cherubini dove, dal 1912, coprì l’incarico di bibliotecario e insegnante di storia ed estetica musicale. Tra i fondatori dell’Associazione dei musicologi italiani (1908), di cui fu dapprima vicepresidente, divenne successivamente presidente della sezione fiorentina. Promosse il recupero della musica antica italiana con la pubblicazione delle composizioni di importanti autori del Cinque e Seicento. Grande divulgatore, conferenziere, critico musicale de “La Nazione” (dal 1931), fu fecondo scrittore: già nel 1930 le sue pubblicazioni di un cinquantennio di attività ammontavano a circa seicento. Oltre a quelle di interesse musicale, molte furono quelle nell’ambito letterario volte a illustrare il posto che la musica aveva assunto nell’opera di letterati e artisti di varie epoche. Di religione ebraica, a causa delle leggi razziali, nel 1938 dovette lasciare la carica di vicepresidente dell’Accademia Cherubini. Continuò la sua paziente operosità nel campo della pubblicistica che lo portò ad arricchire di almeno altri trecento titoli la sua produzione. La dedizione all’impegno lavorativo costituì un balsamo negli ultimi anni di vita amareggiati da tanti dispiaceri famigliari.
CONSERVATORIO DI MUSICA LUIGI CHERUBINI
Piazza delle Belle Arti 2, Firenze
Ingresso libero