I martedì del Cherubini all’Institut français Firenze
20 dicembre 2022, ore 17
Trio Desìo
Adamo Rossi violino, Erika Italiani violoncello, Andrea Redigonda pianoforte
F. J. Haydn:
Trio in Mi maggiore Hob.XV:28
I Allegro moderato
II Allegretto
III Allegro
C. Debussy:
Andante espressivo
R. Schumann:
Trio n. 1 in re minore op.63
I Mit Energie und Leidenschaft
II Lebhaft, doch nicht zu rasch. Trio
III Langsam, mit inniger Empfindung. Bewegter
IV Mit Feuer
Il programma proposto incornicia Debussy fra due stili apparentemente tanto distanti, che trovano nel brano del compositore francese un punto di contatto ben chiaro. Il trio di Haydn in Mi maggiore Hob. XV: 28 con il quale si apre il concerto, è uno degli ultimi Trii di Haydn, frutto, non solo di una maturazione dell’artista, ma anche di un arricchimento del compositore per le sue esperienze e contatti in tutta l’Europa. La composizione, scritta quando ormai l’autore rientra e si ritira a Vienna, è ricca di una ricerca timbrica che guarda già al futuro. L’effetto dei pizzicati del tema iniziale non è solo frutto del suo sense of humor, ma della ricerca di un colore interessante e che susciti stupore. L’enigmatico secondo movimento dello stesso trio conferma una ricerca timbrica al di là dell’ironia, verso un’espressività più ampia. Questa ricerca dell’effetto è ciò che permette a questo trio di comunicare con Debussy, compositore che dell’effetto sonoro ha fatto il suo manifesto. L’ Andante espressivo raccoglie l’eredità della ricerca timbrica, ma lo sviluppa con nuove sonorità, con una presenza di strumenti moderni e più protagonisti, lasciando navigare interessanti dialoghi, su armonie dal colore tipicamente francese. Il Trio n. 1 op. 63 di Schumann completa la cornice sviluppando intensamente passioni e sentimenti che già abbiamo percepito nel compositore francese, è nota infatti la stima con la quale Debussy guardava al compositore tedesco. L’intimità e i sentimenti che abbiamo percepito e ascoltato tramite colori e ricerca timbrica, qui sono ancora il motore di un prorompente romanticismo o di un intimità struggente. Conclude il percorso musicale un movimento davvero sinfonico, che quasi si propone di trasformare la formazione cameristica in una sonorità orchestrale; trasformazioni sonore che proseguiranno senza sosta e delle quali Debussy si renderà uno dei compositori con idee più efficaci.
Teatro dell’Institut français Firenze, Palazzo Lenzi | Piazza Ognissanti 2
Ingresso libero
www.institutfrancais.it/firenze