7 giugno 2024 ore 18.00
Villa Favard, Sala dei Giochi
Nono – Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz (1966) per nastro magnetico
Maderna – Musica su due dimensioni (1952) per flauto e nastro magnetico
Fabbriciani – A “Omaggio a Luigi Nono” (2006) per ottavino, nastro magnetico e l. e.
Nono – Das atmende Klarsein fragmente (1980/87) per flauto basso, nastro m. e l. e.
flauti: Roberto Fabbriciani
Elettronica a cura di Francesco Dendi, David Richiusa e Andrea Lenzi
A cento anni dalla nascita del compositore Luigi Nono un secondo concerto che conclude le manifestazioni che hanno voluto ricordare questo compositore, la sua musica e la sua visione artistica attraverso alcune delle sue opere.
Il concerto è anche l’evento conclusivo della masterclass con Roberto Fabbriciani che alle 16.30 incontrerà il pubblico per presentare il concerto e parlare del suo rapporto con Luigi Nono.
Roberto Fabbriciani, flautista e compositore, è nato ad Arezzo. E’ internazionalmente riconosciuto tra i migliori interpreti. Roberto Fabbriciani ha innovato la tecnica flautistica moltiplicando con la ricerca personale le possibilità sonore dello strumento. Ha collaborato con i maggiori compositori del nostro tempo: Luciano Berio, Pierre Boulez, Sylvano Bussotti, John Cage, Elliot Carter, Aldo Clementi, Luis De Pablo, Franco Donatoni, Brian Ferneyhough, Jean Françaix, Giorgio Gaslini, Adriano Guarnieri, Toshio Hosokawa, Ernest Krenek, György Kurtág, György Ligeti, Luca Lombardi, Bruno Maderna, Giacomo Manzoni, Olivier Messiaen, Ennio Morricone, Luigi Nono, Goffredo Petrassi, Henri Pousseur, Wolfgang Rihm, Jean-Claude Risset, Nino Rota, Nicola Sani, Giacinto Scelsi, Salvatore Sciarrino, Mauricio Sotelo, Karlheinz Stockhausen, Toru Takemitsu, Isang Yun, i quali gli hanno dedicato numerose ed importanti opere da lui eseguite in prima assoluta. Con Luigi Nono ha lavorato a lungo, presso lo studio sperimentale della SWF a Freiburg, aprendo e percorrendo vie nuove ed inusitate per la musica. Ha suonato come solista con i direttori Claudio Abbado, Luciano Berio, Ernest Bour, Riccardo Chailly, Sergiu Comissiona, Peter Eötvös, Vladimir Fedoseyev, Gianandrea Gavazzeni, Michael Gielen, Cristóbal Halffter, Djansug Kachidse, Vladimir Jurowsky, Peter Maag, Bruno Maderna, Diego Masson, Riccardo Muti, Zoltán Peskó, Josep Pons, Giuseppe Sinopoli, Lothar Zagrosek e con orchestre quali l’Orchestra della Scala di Milano, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, le Orchestre della Rai, Orquesta Nacional de España, London Sinfonietta, LSO, RTL Luxembourg, BRTN Brussel, Orchestre Symphonique de la Monnaie, WDR di Colonia, SWF Baden-Baden, Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, Bayerischer Rundfunks, Münchener e Berliner Philharmoniker. Ha effettuato concerti presso prestigiosi teatri ed istituzioni musicali: Scala di Milano, Filarmonica di Berlino, Royal Festival Hall di Londra, Suntory Hall di Tokyo, Sala Cajkowskij di Mosca, Carnegie Hall di New York e Teatro Colón di Buenos Aires ed ha più volte partecipato a festivals quali Biennale di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, Ravenna, Londra, Edimburgo, Parigi, Bruxelles, Granada, Luzern, Warsaw, Salisburgo, Wien, Lockenhaus, Donaueschingen, Köln, München, Berlin, St. Petersburg, Tokyo, Cervantino, Wellington. Ha inciso oltre 200 dischi molti dei quali premiati dalla critica. E’stato docente di flauto presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze e del corso di alto perfezionamento presso l’Università Mozarteum di Salisburgo. E’ autore di opere musicali e testi didattici adottati nei percorsi della didattica musicale internazionale, editi da Ricordi e Suvini Zerboni. Tra le sue recenti composizioni: Glacier in Extinction; Alchemies; Cantus; Suoni per Gigi; Quando sorge il sole; Zeus joueur de flûtes; Figaro il Barbiere (liberamente da Rossini); Grande, grande amore; Alluvione; Conversazione su Tiresia (Andrea Camilleri); Per lo gran mar de l’essere; Visioni di Dante; Vajont, Elegia alla Montagna; Due dimensioni. www.robertofabbriciani.it
Il concerto fa parte di STEMS Rassegna di musiche elettroniche del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Il nome della rassegna è legato a questa visione: nella produzione musicale gli stems sono le tracce audio che vengono create per poter condividere un progetto tra più artisti. Questa condivisione è finalizzata al miglioramento del progetto musicale sia da un punto di vista artistico che sonoro.
La rassegna si realizza attraverso workshop, laboratori, concerti che mettano insieme la voglia di mostrare quello che nasce all’interno della Scuola e il desiderio di confrontarsi con le realtà musicali e scientifiche contemporanee.